“Di fronte ad un rischio di povertà per il Sud triplo rispetto al resto del Paese e ad un record negativo di nuovi nati, il valore più basso dall’unità d’Italia, bisogna prendere atto che il Mezzogiorno continua a trovarsi in una situazione ormai cronica di straordinaria emergenza e che bisogna subito correre ai ripari, chiudendo prima di tutto il libro dei sogni del governo Renzi ovvero il Masterplan”.

Francesco Paolo Capone, segrertario generale dell'Ugl

Francesco Paolo Capone, segrertario generale dell’Ugl

Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, commentando i dati odierni della Svimez. “Le responsabilita’ delle istituzioni sono di vario livello – spiega Capone – e sono sia nazionali che locali, quest’ultime soprattutto evidenti nell’incapacita’ di fare sistema e di sfruttare le politiche di coesione. Quelle del governo nazionale non sono meno importanti e spaziano dalla ‘distrazione’ di fondi europei destinati al Mezzogiorno, come nel caso del bonus assunzioni, fino ad arrivare al libro dei sogni, il Masterplan, che e’ solo una rimodulazione di risorse gia’ esistenti e allocate. Occorre semmai una seria politica industriale per il Sud, ancora di piu’ che per tutto il Paese, e la capacità da parte di tutti di non mancare l’ultima occasione che viene dall’Europa ovvero gli ulteriori 1,4 miliardi di euro aggiuntivi, Fesr e Fse, destinati all’Italia per finanziare dal 2017 al 2020 i programmi operativi nazionali e regionali in corso. Perche’, in caso di incapacita’ nello sfruttare le politiche di coesione per lo sviluppo, la crescita e l’occupazione, l’Italia potrebbe vedere ridotta in futuro la disponibilita’ di queste importanti risorse. Il problema fondamentale – conclude Capone – e’ il declino industriale e quindi il ‘processo di estinzione’ del lavoro che, sebbene oggi la Svimez rilevi essere in crescita, lieve e timida, non riesce ad assorbire l’oceano di disoccupazione. Senza lavoro, non ci possono essere prospettive per il futuro, con il conseguente dilagare della poverta’ e delle culle vuote”.