di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

In queste pagine non manchiamo mai di ricordare gli infortuni sul lavoro che quotidianamente avvengono nel nostro Paese. Così come in tutte altre sedi in cui portiamo avanti la nostra attività sindacale e anche per mezzo della campagna di mobilitazione itinerante dell’Ugl “Lavorare per vivere” che continua in tutta Italia a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema. Lo facciamo per dovere di sindacalisti, per solidarietà e rispetto verso i lavoratori e le loro famiglie e affinché non si spengano i riflettori su un dramma inaccettabile, al fine di far comprendere a tutti, dipendenti, aziende, istituzioni, l’importanza della sicurezza sul lavoro, la necessità di rispettare tassativamente le norme che già ci sono e se del caso migliorarle ulteriormente, il bisogno di promuovere una maggiore cultura, una più capillare informazione e formazione, nei luoghi di lavoro e non solo. In questi giorni il tema della sicurezza sul lavoro è tornato prepotentemente in primo piano in Italia a causa dello stillicidio di incidenti mortali, come ad esempio quello occorso ieri sulla A12 Roma Civitavecchia, in cui ha perso la vita un operaio mentre altri tre sono rimasti feriti a causa del ribaltamento di un mezzo. Poco prima era avvenuto un altro incidente, sempre mortale, sulla linea ferroviaria di Brindisi. Sono in tutto circa duecento le vittime del lavoro dall’inizio del 2019 ad oggi, senza considerare quelle sulle strade e in itinere, sommando le quali si raddoppierebbe la cifra. E poi ci sono i tantissimi incidenti non mortali, alcuni dei quali invalidanti. La sicurezza è in primo piano anche a causa di quanto sta accadendo all’ex-Ilva di Taranto, dove mercoledì scorso una gru si è spezzata a causa di una tromba d’aria, con l’operaio che la stava manovrando che ancora risulta disperso. Un incidente avvenuto mentre il futuro dell’azienda, ancora una volta, sembra appeso a un filo che oscilla proprio tra lavoro e sicurezza, nella speranza che il tavolo convocato dal Ministro Di Maio presso il Mise possa contribuire a risolvere la situazione, consentendo di continuare a lavorare e a mettere in sicurezza il sito. Un’azienda che – per l’importanza del settore, per il numero di occupati in un’area delicata come la Puglia e più in generale il Mezzogiorno, per la necessità di riuscire a bilanciare la produzione e il lavoro con la salute e la sicurezza di lavoratori e cittadini – rappresenta il simbolo per antonomasia di questa sfida difficilissima e che dobbiamo a tutti i costi riuscire a vincere: la sfida di “lavorare per vivere” come recita il nostro motto sulla sicurezza. I metalmeccanici dell’Ugl hanno indetto da ieri sera uno sciopero per “capire la dinamica del gravissimo incidente, preoccupati per i livelli di sicurezza con i quali si opera nello stabilimento”. A loro va tutto il nostro sostegno.