Tra aprile e giugno il Pil italiano potrebbe registrare una contrazione. A spiegarlo è l’Istat nell’ultimo Rapporto annuale – giunto alla 27esima edizione – presentato questa mattina in Parlamento dal presidente dell’Istituto Gian Carlo Blangiardo.  Testualmente si legge che «nel Rapporto si presenta anche una stima della probabilità di contrazione del Pil per il secondo trimestre, ottenuta con una procedura che permette di individuare i settori manifatturieri con caratteristiche leading rispetto al ciclo economico». Secondo tale stima la possibilità che l’economia si contragga nell’arco del trimestre in corso è di 0,65 punti, in una scala che va da zero, che indica una situazione di espansione, a 1, che indica invece una flessione. In effetti anche l’indicatore anticipatore, nonostante abbia riportato una lieve attenuazione del peggioramento, continua a segnalare un proseguimento della fase di debolezza dell’attività economica. Per quanto riguarda invece l’intero 2019, l’Istat indica una crescita dello 0,3%, legata unicamente alla domanda interna. I consumi delle famiglie, spiega infatti l’Istituto, nonostante il marginale rallentamento rispetto al 2018, «costituiranno la principale componente a sostegno della crescita, favoriti dall’aumento del monte salari e, in misura contenuta, dalle misure del reddito di cittadinanza».