di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

La battaglia dell’Ugl per la sicurezza nei luoghi di lavoro continua. I dati, impietosi, ci dicono infatti che negli ultimi 10 anni le morti bianche sono aumentate: si contano oltre 13 mila vittime, più di 30 casi a settimana. Senza contare gli infortuni, anche gravi. È necessario, quindi, impegnarsi attivamente per risolvere questa situazione a dir poco drammatica. Così ieri, 13 giugno, il sindacato ha organizzato una nuova mobilitazione nazionale nell’ambito della campagna “Lavorare per Vivere”. Stavolta l’obiettivo specifico verso il quale abbiamo rivolto l’opera di sensibilizzazione sul fenomeno delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro era nello specifico il mondo dei giovani. I lavoratori del domani, spesso completamente all’oscuro del problema. L’iniziativa è stata, inoltre, organizzata dai giovani per i giovani: sono stati, infatti, in nostri iscritti under 35 dell’Ugl Giovani, in collaborazione con i ragazzi volontari del Servizio Civile, ad allestire in diverse grandi città dislocate su tutto il territorio nazionale, da Roma a Milano, da Potenza a Torino e così via, dei gazebo informativi nei quali sono stati anche distribuiti dei brevi questionari da compilare in forma anonima sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro rivolti nello specifico alle persone nella fascia di età tra i 14 ed i 35 anni, per capire quanto le nuove generazioni siano informate sull’argomento. Il lavoro di sensibilizzazione dei nostri ragazzi è stato premiato dal grande interesse con il quale è stata accolta l’iniziativa. Migliaia di giovani hanno compilato il questionario e diverse centinaia si sono anche interessate – e iscritte – al sindacato. Una buona notizia non solo per noi, ma soprattutto perché c’è grande bisogno di informazione e partecipazione. I dati raccolti verranno ora elaborati per analizzare i risultati, ma già da subito i nostri sindacalisti presenti nei gazebo hanno notato quanto sia necessario far conoscere ai ragazzi il tema. Per molti è infatti una materia oscura e la gran parte non ha consapevolezza né dell’entità del problema né delle norme volte a contrastarlo e delle istituzioni preposte ad occuparsi di prevenzione, controlli, assistenza. Invece non è mai troppo presto per iniziare ad informarsi anche perché quella per sicurezza sul lavoro è essenzialmente una battaglia di tipo culturale. Occorre che il valore della sicurezza, prima ancora che imposto dalle leggi e dai controlli, sia assorbito e percepito come necessario a preservare beni fondamentali come la salute e la vita stessa da quelli che saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani. Proprio per questo insistiamo da tempo affinché la materia della sicurezza sul lavoro sia introdotta nelle scuole superiori e i dati raccolti con il questionario saranno inseriti nella proposta di legge che l’Ugl sta elaborando su questo fronte.