Proseguendo la dinamica positiva già osservata a gennaio, nel secondo mese dell’anno il fatturato dell’industria è aumentato dello 0,3%. Un risultato che però non basta a riportare il segno “più” davanti all’andamento del trimestre, che rimane quindi in negativo per 1,6 punti percentuali. L’aumento osservato a febbraio, spiega l’Istat, è il risultato di una buona performance del fatturato interno (+0,8%), bilanciata però al ribasso dalla contrazione del fatturato estero (-0,9%). Per quanto riguarda invece il confronto tendenziale, l’Istituto nazionale di statistica evidenzia un miglioramento dell’1,3%, legato sia alla componente interna (+0,6%) sia a quella estera (+1,8%). Entrando nel dettaglio dei raggruppamenti principali di industrie, si può notare come rispetto a gennaio sia aumentato solo il fatturato legato ai beni di consumo non durevoli (+0,2%) e quello legato ai beni strumentali (+1,2%), mentre a livello trimestrale l’unico aumento ha interessato il fatturato dei beni di consumo durevoli. Decisamente più positiva la dinamica annua, con aumenti superiori al punto percentuale per tutte le tipologie di industrie esaminate dall’indagine (il risultato peggiore ha riguardato l’energia, con un +0,2%).  Guardando agli ordinativi invece, il comunicato diffuso oggi dall’Istituto di statistica parla di un -2,7% congiunturale e di un -1,3% trimestrale. Nel primo caso si osserva un calo sia degli ordini nazionali che di quelli esteri, rispettivamente dello 0,4% e del 6%, nel secondo di un aumento dell’1,5% di quelli interni e di un calo del 4,8% di quelli provenienti dall’estero.  Rispetto ad un anno fa gli ordini sono diminuiti del 2,9%, risultato di un +0,6% di quelli interni e del -7,7% di quelli esteri.