Con il senno del poi, era inevitabile che l’avventura dell’Ispettorato nazionale del lavoro, a tre anni dal suo avvio, non dovesse dare risultati così soddisfacenti, come auspicato da tutti, considerando l’impatto economico e sociale del lavoro sommerso e i numeri fuori controllo sugli infortuni sul lavoro, compresi quelli mortali. Del resto, la previsione fatta a suo tempo non era neanche tanto difficile, visto che l’intero processo si sarebbe dovuto svolgere a costo zero, a fronte di tante e numerose criticità. Il tema dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi ispettivi in Italia è stato oggetto di una audizione presso la commissione lavoro della Camera dei deputati di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl. Le quattro confederazioni hanno concordato sull’analisi di sistema: i servizi ispettivi nel nostro Paese scontano una serie di mancanze che non nascono di certo oggi, ma che derivano dal passato. Si pensi, ad esempio, alla formazione del personale ispettivo o alle difficoltà che lo stesso incontra ad espletare la normale attività quotidiana per la carenza di mezzi strumentali e risorse economiche. I sindacati hanno evidenziato anche altri aspetti, ad iniziare dalle differenze nella natura giuridica degli atti posti in essere dagli ispettori, passando per i diversi trattamenti economici, per arrivare all’incomunicabilità fra le banche dati, un elemento che rende complesso il trasferimento di informazioni.