Si chiude in negativo il 2018 per la produzione industriale. A dicembre, infatti, l’istat ha registrato flessioni sia a livello congiunturale che a livello tendenziale. Rispetto a novembre l’indice è sceso dello 0,8%, soffrendo in particolar modo la performance che ha interessato i beni di consumo, la cui produzione è diminuita del 2,9% (-0,8% per i beni di consumo durevoli e -3,3% per quelli non durevoli), e l’energia, che riporta un -1,5%. Di poco sostegno anche i beni strumentali, rimasti stabili, mentre i beni intermedi hanno fornito un contributo più che limitato salendo di appenalo 0,1%. Per quanto riguarda invece il confronto annuo, l’Istituto segnala un calo della produzione del 5,5%, legato ad una diminuzione di tutti i raggruppamenti principali di industrie. La produzione di beni di consumo è infatti crollata del 7,2% (-7,7% per quelli durevoli e -7% per quelli non durevoli), quella di beni strumentali del 3,5%, quella di beni intermedi del 6,4% e quella di energia del 4,4%. Nonostante la débâcle dell’ultima parte dell’anno – nel quarto trimestre si è registrato un -1,1% – rimane comunque positivo l’andamento dell’interno 2018: nell’arco dei dodici mesi la produzione totale risulta in crescita dello 0,8%, risultato di una variazione positiva di quella di beni di consumo e beni strumentali e di una flessione della produzione di energia e beni intermedi. Un contributo importante alla performance produttiva del 2018 è stato fornito dall’attività manifatturiera, aumentata dello 0,9% a fronte del -0,7% dell’attività estrattiva e del -1,9% della Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria.