Le cronache delle ultime settimane ci hanno restituito una Cgil che si interroga su sé stessa. Dopo una lunga attesa, è arrivato il momento di mettere sul tavolo tutte le carte. Il 22, a Bari, si apre infatti il Congresso confederale del sindacato italiano con più iscritti. In queste settimane, durante i congressi preparatori sul territorio si sono scontrati con poche esclusioni di colpi Maurizio Landini e Vincenzo Colla, uno scontro sulle persone e non sui programmi, visto che sono gli stessi per entrambi. Landini è già molto conosciuto al grande pubblico, soprattutto per la sua militanza all’interno della Fiom, la federazione di categoria dei metalmeccanici. Nonostante sia il candidato indicato dalla segreteria uscente, Susanna Camusso, non avrebbe una maggioranza così scacchiante. Fonti interne, riportate dagli organi di stampa, lo segnalano intorno al 60% dei delegati. Numeri che però sono contestati dal suo antagonista, Vincenzo Colla, ex segretario regionale dell’Emilia Romagna, il quale anzi si dice in vantaggio di una cinquantina di delegati. Insomma si annunciano giorni di tensione, a meno che all’ultimo i due candidati non raggiungano un accordo fra loro per evitare una conta. Lo Statuto della Cgil non prevede che sia direttamente il Congresso ad eleggere il segretario generale. I delegati al Congresso si limiteranno, infatti, ad eleggere l’Assemblea generale che a sua volta eleggerà il nuovo numero del sindacato.