In principio fu lo scandalo della Banca Romana fra il 1892 e il 1894, con due presidenti del consiglio, Francesco Crispi e Giovanni Giolitti, sul banco degli imputati. La Banca Romana, nei primi anni dell’Unità d’Italia, era diventata uno strumento in mano alla politica in piena ricostruzione. Il processo alla fine assolse gli imputati; lo Stato, però, dovette far fronte alle enormi perdite di bilancio. Poi venne la Banca Italiana di Sconto, la cui breve esistenza si consumò negli anni fra il 1914 e il 1921. Cresciuta rapidamente, la Banca Italiana di Sconto precipita altrettanto repentinamente nel momento in cui si ritrova a finanziare la riconversione industriale dell’Ansaldo. Lo Stato decise di non intervenire sul capitale, ma di assicurare comunque un ristoro ai risparmiatori. La Banca Italiana di Sconto fu posta in liquidazione e ai depositanti fu assicurato un rimborso compreso fra il 65 e il 75% di quanto depositato, tenendo conto di una soglia di 5mila lire. Altri tempi sicuramente. Nel luglio del 2005 scoppia Bancopoli, uno scandalo che finisce per travolgere la stessa Banca d’Italia e l’allora numero uno Antonio Fazio, il quale invece di vigilare a garanzia dell’intero sistema si adopera per cambiare le carte in tavola, favorendo l’ascesa di Giampiero Fiorani che mira ad Antonveneta. Dalle indagini della procura di Milano emerge un mondo di malcostume finanziario molto diffuso che investe personaggi di spicco. Sono i giorni dei furbetti del quartierino, da Stefano Ricucci e Danilo Coppola. L’indagine si allarga anche a Giovanni Consorte, allora amministratore delegato di Unipol: stralci di una sua telefonata a Piero Fassino, segretario dei Democratici di sinistra, vengono pubblicati su Il Giornale, suscitando una enorme impressione in tutta l’opinione pubblica alla vigilia delle elezioni dell’aprile seguente. Intanto, Fazio aveva abdicato, chiudendo definitivamente un’epoca. Fino alla riforma del dicembre del 2005, infatti, il mandato di governatore della Banca d’Italia era senza limiti temporali, come una monarchia.