Alla fine si può dire che ha vinto il senso di responsabilità. Dopo le minacce delle scorse settimane da parte di Abi , l’associazione che riunisce i banchieri italiani, è giunta la notizia attesa: il contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria, in scadenza il prossimo 31 dicembre, non sarà disdetto unilateralmente, così come si era paventato da parte datoriale. È stato firmato ieri un verbale di accordo che congela le conseguenze di una disdetta unilaterale che sarebbe stata vissuta dal personale dipendente come un affronto grave e, soprattutto, ingiustificato, anche alla luce di quanto hanno dovuto soffrire in questi anni i lavoratori del settore. Un aspetto messo bene in chiaro dal sindacato che oggi ricorda come sul tavolo non vi è soltanto la questione del pur necessario adeguamento salariale. Una partita tutta da giocare è quella della partecipazione e della condivisione degli obiettivi strategici. Nelle scorse settimane, il sindacato è tornato infatti a denunciare le forti pressioni che il personale ha subito e, in molti casi, continua a subire quotidianamente, pressioni che hanno portato operatori di sportello a proporre degli strumenti finanziari rischiosi pure a clienti, pensiamo principalmente ai piccoli risparmi delle famiglie monoreddito, privi della necessaria educazione finanziaria, un disastro che ha contribuito al tracollo di alcuni istituti di credito.