Il Qatar lascerà l’Opec – l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio –, a gennaio 2019. Lo ha annunciato il ministro dell’Energia, Saad al–Kaabi, aggiungendo che il Paese si concentrerà sulla produzione di gas. La decisione è stata dettata da diversi motivi. Dal 5 giugno 2017, il Qatar è sottoposto a un blocco commerciale da parte di alcuni Paesi arabi, tra cui Arabia Saudita, Egitto, Bahrein ed Emirati arabi uniti, con l’accusa di finanziare il terrorismo jihadista e i gruppi islamisti: Doha ha sempre sostenuto apertamente i Fratelli musulmani, un’organizzazione terrorista secondo Riad, Abu Dhabi e Il Cairo. La scelta di puntare sul gas rientra in una strategia più ampia che mira a rafforzare l’economia qatarina, nonostante l’embargo: con l’uscita dall’Opec, Doha potrà sviluppare senza vincoli la sua industria del gas. Inoltre, pur essendone membro dal 1961, il Qatar è tra i produttori più piccoli dell’Opec – il petrolio qatarino rappresenta il 2% dell’intera produzione dell’organizzazione – e la sua influenza è piuttosto limitata, specialmente in confronto a quella saudita. Primo esportatore al mondo di metano liquefatto, il Qatar ha riserve di gas fra le più grandi del mondo, per un valore stimato in 45mila miliardi di dollari. Abbastanza da poter superare qualsiasi difficoltà.