È una settimana decisiva per la trattativa tra il governo gialloblu e la Commissione europea. Mercoledì 21, infatti, Bruxelles esprimerà il suo parere sulla manovra e il rischio, se i punti illustrati nel testo inviato dall’esecutivo non soddisferanno i commissari, è che la Commissione possa avviare da subito una procedura d’infrazione per deficit eccessivo. Nel frattempo prosegue il lavoro parlamentare: la Commissione Bilancio della Camera ha dichiarato «inammissibili» mille dei 3.626 emendamenti presentati. Tra le proposte di modifica, spiega l’Ansa, 374 sono state bocciate perché estranee per materia, 640 per carenza o inidoneità delle coperture. Dopo questo passaggio l’agenda della Commissione Bilancio prevede per domani la segnalazione da parte dei gruppi degli emendamenti rilevanti, per mercoledì il voto sugli emendamenti e per giovedì l’esame della manovra. La Commissione Finanze del Senato, invece, è al lavoro sul Dl Fisco. Intanto oggi l’Eurogruppo si è riunito in via straordinaria e, sebbene all’ordine del giorno ci siano unione bancaria, riforma del meccanismo europeo di stabilità (Esm) e nuovo bilancio unico dell’area euro, è difficile pensare che non si sia parlato del caso italiano almeno a margine dell’incontro.