«I risparmi delle famiglie rappresentano complessivamente un elemento di forza che va accuratamente tutelato. Esso, unito all’equilibrio dei bilanci pubblici – espressamente richiamato dalla Costituzione – è condizione essenziale dell’esercizio della effettiva sovranità del Paese», così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una lettera inviata al presidente dell’ACRI, Giuseppe Guzzetti in occasione della 94esima Giornata Mondiale del Risparmio. Proprio per l’occasione la stessa ACRI, in collaborazione con IPSOS, ha diffuso uno studio che conferma una tendenza già vista negli ultimi anni: gli italiani risparmiano sempre di più, spendendo quindi sempre meno. È la cautela, dopo gli anni di crisi, a muovere le decisioni verso questa direzione. Secondo lo Acri gli italiani «stanno vivendo una fase di incertezza. Consapevoli di elementi di miglioramento rispetto al passato sperano in una situazione più positiva per il futuro, anche se in maggioranza ritengono che la crisi durerà ancora qualche anno». Stando allo studio il desiderio di risparmiare riguarda oltre otto italiani su dieci, come lo scorso anno, ma ben il 38% addirittura non vive tranquillo se non mette da parte dei risparmi (+1 sul 2017), e il 39% delle famiglie afferma di essere riuscito effettivamente a risparmiare (+2 punti percentuali sul 2017), mentre diminuiscono coloro che consumano tutto il reddito: sono il 37% contro il 41% del 2017. Al contempo aumentano lievemente le famiglie in saldo negativo di risparmio: dal 21% del 2017 al 22% attuale; in quest’ambito decresce il numero di coloro che intaccano il risparmio accumulato (dal 16% dello scorso anno al 14% attuale), ma aumentano coloro che ricorrono a prestiti (sono l’8% contro il 5% del 2017).