L’agricoltura non sembra conoscere la disoccupazione giovanile. Se negli altri settori si registra spesso un arretramento del tasso di occupazione fra i giovani, in agricoltura la tendenza è inversa. A registrare il dato è la Coldiretti, che segnala come finora si sia registrata una crescita del 5% di imprese agricole condotte da giovani con meno di trentacinque anni. In totale, le imprese agricole condotte da un giovane under 35 anni sono 55mila, cosa che pone l’Italia quale Paese leader in Europa sotto questo profilo. È la conferma di una tendenza esplosa negli ultimi anni, anche cavalcando le tendenze del mercato e le richieste dei consumatori. Sempre scorrendo il report di Coldiretti, si scopre che il 70% delle imprese giovanili opera in multifunzionalità. Non si tratta ormai soltanto di coltivare i campi, ma di assicurare una filiera più ampia che tiene conto della trasformazione aziendale dei prodotti, della vendita diretta degli stessi, che conta sulle cosiddette fattorie didattiche con un occhio anche agli agri-asili e alle attività ricreative in genere. La nuova agricoltura è attenta pure all’inclusione delle persone in stato di disagio o difficoltà, alla sistemazione di parchi, giardini e strade, alla cura del paesaggio, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, per finire con la tutela della biodiversità di flora e fauna. Il fatturato è in media del 75% superiore alle imprese tradizionali.