Una rivoluzione del buon senso. Che parta dai valori e dai principi, che metta al centro il lavoro, la dignità e la felicità dei popoli europei. L’auspicio del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini e della leader del Rassemblement National, Marine Le Pen – insieme a Roma per l’incontro “Crescita economica e prospettive sociali in un’Europa delle Nazioni” organizzato dall’Ugl – è soprattutto l’ambizione di porre fine ad un modello, quello europeo attuale, che ha fallito in tutti campi, dalle politiche sociali a quelle migratorie, passando per quanto è stato perso in termini di progresso tecnologico e, appunto, di benessere dei cittadini. Non è l’apertura della campagna elettorale, ha chiarito in apertura dei lavori il segretario dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, ma «il nostro sindacato è molto attento ai problemi sociali, ai problemi del lavoro. E oggi è un’occasione di confronto con due dei protagonisti di quello che sarà il nuovo Parlamento europeo». «Con Le Pen – afferma Salvini – abbiamo una condivisione dei valori, a fine maggio avremo la rivoluzione del buon senso. I cittadini votano al di là dei titoli dei giornali e dello spread. Io sono attento come vicepremier all’evoluzione dei mercati, ma il diritto al lavoro e alle pensioni viene prima». Gli fa eco la leader del Rassemblement National: «L’UE ha calpestato i valori della solidarietà, ora siamo in un momento storico. Siamo convinti della necessità di un’alternanza in Europa, PPE e PSE non potranno continuare a governare per diritto divino». Anche perché l’Europa, spiegano entrambi, necessita di un cambio di rotta. La mondializzazione sfrenata, i trattati commerciali che penalizzano i nostri produttori e i nostri agricoltori, la cattiva gestione dei flussi migratori che giustifica l’impiego di manodopera a basso costo – le nuove forme di schiavismo – e il conseguente crollo dei salari nonché il deterioramento del mercato del lavoro, sono tutti elementi che motivano l’esigenza di cambiamento dei cittadini europei. L’ingerenza della finanza e dei burocrati di Bruxelles negli affari nazionali è sotto gli occhi di tutti: «Se volessi pensare male – è il ragionamento di Salvini – direi che dietro lo spread di questi giorni c’è una manovra di speculatori alla Soros che puntano al fallimento di un Paese per comprare le aziende sane rimaste, a prezzi di saldo. A nome del governo dico che non torneremo indietro. Chi vuole speculare sull’economia italiana sappia che perde tempo». Non solo. Salvini ha annunciato un piano che vedrà impegnato il Governo – e che Le Pen sostiene – per dare un aiuto concreto ai paesi africani, così da ridurre e fermare quelle migrazioni di massa da cui tutti escono sconfitti. L’impegno di Lega e Rassemblement National non prevede la presentazione di liste uniche alle prossime europee, piuttosto il progetto comune di costruire l’Europa del futuro, più solidale e attenta ai popoli e alle loro diversità. «Siamo contro i nemici dell’Europa – conclude Salvini –, che sono Juncker e Moscovici. Non rinunceremo ai valori fondanti, mentre questa Unione si è vergognata persino di ricordare le proprie radici giudaico-cristiane. Noi vogliamo salvare l’Europa, i salvatori dell’Europa sono qua, non a Bruxelles».