di Caterina Mangia

Finalmente un dato in controtendenza: nonostante sia considerata sempre più un oggetto “vintage”, la carta – in questo caso i libri di testo – sembra riscuotere ancora un grande successo presso gli studenti.
Le statistiche generali parlano di una sempre maggiore esposizione dei bambini e ragazzi alla Rete, del loro crescente utilizzo di smartphone, dei pc e social network: genitori ed esperti si preoccupano delle possibili conseguenze a lungo termine di questa deriva.
Eppure, un sondaggio diffuso ieri ed effettuato da Scuolazoo.it su oltre 4mila studenti italiani rivela che la maggior parte dei “nativi digitali”, l’82%, preferisce comunque i cari, vecchi, pesanti libri di carta ai testi digitali per prepararsi alle prove scolastiche.
Le motivazioni della predilezione sono simili a quelle che potrebbero addurre i più attempati nostalgici dell’era non digitale: sono l’odore dei libri, il rumore delle pagine sfogliate, il progressivo consumo dell’oggetto che, rovinandosi, acquista una sempre maggiore unicità, i motivi che inducono gli studenti a scegliere la carta.
Tuttavia ci sono motivazioni anche più prosaiche, legate al fatto che leggere su uno schermo appesantisce e sovraccarica la vista, e all’abitudine, praticata dal 75% delle scuole italiane, di adottare esclusivamente libri di testo cartacei.
Nonostante il sondaggio dimostri che i ragazzi prediligono ancora le “vecchie” usanze per quanto riguarda lo studio individuale, nel tempo si sono radicate anche nuove abitudini: il 64,5% degli intervistati, ad esempio, ha dichiarato di utilizzare gruppi WhatsApp per parlare e confrontarsi con i compagni.