Crollo della cassa integrazione, ma anche aumento delle domande di disoccupazione. Il rapporto mensile dell’Inps non regala particolari sorprese sul versante del lavoro, in attesa che le misure messe in campo dal nuovo esecutivo comincino a dare i loro frutti. Infatti, l’andamento dei due dati dipende, almeno in parte, dalle modifiche introdotte dai precedenti esecutivi. Il riferimento, in particolare, è alla revisione delle norme sull’accesso agli ammortizzatori sociali, avvenuta con il Jobs act, che ha ridotto le possibilità per le imprese di utilizzare tale strumento in maniera massiva, alternando momenti di produzione intensa ad altri di fermo produttivo. Un aspetto interessante è la riduzione della cassa integrazione ordinaria nell’edilizia, un settore da sempre trainante della nostra economia, mentre un secondo elemento di rilievo è che il vero crollo si registra nella cassa straordinaria, quella che denota una crisi di sistema più marcata. Peraltro, quasi la metà delle ore autorizzate di cassa straordinaria sono in solidarietà e quindi con un apporto del sindacato e dei lavoratori molto importante. Letto in questo modo, preoccupa meno l’incremento delle domande di disoccupazione, circa 7mila in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in quanto non così alto come ci si potrebbe aspettare, vista la contrazione della Cigs. Evidentemente, una parte delle aziende in crisi si sono rimesse fortunatamente in sesto.