Circa 380mila infortuni sul lavoro con poco meno di 590 eventi mortali. Sono questi i numeri, peraltro provvisori, sull’incidenza infortunistica nel nostro Paese, nei primi sette mesi dell’anno, da gennaio a luglio.  Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si segnala una contrazione dello 0,3% sugli infortuni e dello 0,7% sugli incidenti mortali, un dato che si presta a due evidenze. In primo luogo, nonostante la riduzione, il fenomeno dell’insicurezza sul lavoro continua ad essere una emergenza nel nostro Paese. Anche al netto delle rettifiche che l’Inail produrrà nei prossimi mesi, rimane l’evidenza che troppi lavoratori e tante lavoratrici continuano a farsi male, fino a perdere la vita. Ciò accade per una serie di fattori che vanno dagli scarsi investimenti in salute e sicurezza alla carenza di informazione, formazione ed addestramento, fino alla sottovalutazione da parte dei datori di lavoro e, per la verità, anche di qualche lavoratore di determinate dinamiche. Resta, comunque, un calo, un aspetto cui guardare con fiducia e sul quale potrebbe aver inciso la campagna di sensibilizzazione sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con iniziative diffuse sul territorio. Negli stessi mesi, però, aumentano del 3,5% le denunce di malattia professionale; fra gennaio e luglio sono state 37.501, con una proiezione su base annua ben sopra le 60mila unità a dimostrazione della vastità del fenomeno.