La Grecia, dopo otto anni di crisi economica, oggi esce ufficialmente dal programma di salvataggio della Troika. Era l’ultimo Paese, dopo l’uscita di Portogallo, Irlanda, Spagna e Cipro, ad esser rimasto sotto la tutela di Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale, dai quali, nel corso dei tre piani di aiuti (2010, 2012 e 2015) ha ricevuto 289 miliardi di euro di prestiti, 86 miliardi solo nell’ultimo pacchetto. La fine degli aiuti non significa però che il Paese goda di ottima salute.  Il Prodotto interno lordo ellenico, infatti, è tornato in territorio positivo solo lo scorso anno (dopo aver perso 26 punti percentuali negli anni di crisi), mentre il debito pubblico si attesta al 180% del Pil e la disoccupazione rimane ad un tasso ancora piuttosto elevato: al 20% contro l’8,3% della media dell’Eurozona. Non mancano dunque i timori sulla fragilità della ripresa ellenica. Il governatore della banca centrale greca, Yannis Stournaras, avverte che di «strada da fare ce ne è ancora molta» e che «non si deve tornare indietro sugli impegni presi». «Se torniamo indietro da ciò che abbiamo accettato- ha spiegato – i mercati si arrenderanno e non saremo in grado di rifinanziare i prestiti in scadenza in modo sostenibile».
«Per la prima volta dall’inizio del 2010 la Grecia può reggersi in piedi da sola – ha detto invece il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno -, questo è stato possibile grazie allo straordinario sforzo del popolo greco, la buona cooperazione con l’attuale governo e il supporto di partner europei attraverso prestiti e riduzione del debito».«L’obiettivo finale del piano di assistenza finanziaria in Grecia negli ultimi otto anni – ha aggiunto – è stato quello di creare una nuova base per una crescita sana e sostenibile. Sta ancora crescendo, c’è un surplus commerciale mentre la disoccupazione sta diminuendo costantemente». Il tempo dell’austerità è finito, «ma la fine del programma non è la fine della strada di queste riforme», è il commento del Commissario europeo per gli Affari Economici a Bruxelles, Pierre Moscovici. Ancora non si è invece pronunciato il presidente Alexis Tsipras, il quale terrà un discorso a Itaca: un luogo simbolico, dove però non sono previste particolari celebrazioni.