Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ha chiesto all’Avvocatura Generale dello Stato se annullare la gara che ha assegnato l’acciaieria Ilva ad ArcelorMittal. «È stata inviata all’Avvocatura Generale dello Stato la lettera del ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, con la richiesta di parere in merito a possibili anomalie relative alla procedura di gara» per l’Ilva. La lettera si chiude con la richiesta di »un parere circa l’effettiva sussistenza di ragioni di interesse pubblico tali da legittimare l’eventuale annullamento d’ufficio» degli atti. «Sarà la legge a dirmi quello che devo fare. Non è che Di Maio decide, sarà l’Avvocatura a dirmi se ci sono i presupposti per revocare la gara oppure no. Poi si prendono le decisioni, e credo saranno interessati i giorni di Ferragosto», ha commentato il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio. Solo ieri il ministro aveva osservato che l’Ilva «è il più grande stabilimento siderurgico d’Europa che un anno fa si decise di affidare ad un privato. Ho chiesto: ma è tutto in regola? La gara lo è L’Anticorruzione ci ha detto no. Si era dato maggior punteggio all’offerta economica invece che a quella ambientale e occupazionale. Morale: ora sto mettendo intorno ad un tavolo sindacati ed azienda ma non vanno d’accordo perché bisogna smetterla con l’idea che servono solo i soldi. Mi si chiede di risolvere in tre mesi una cosa abbandonata da 20 anni. Ma io non mollo l’Ilva a chiunque».