Le piattaforme sono spaccate. Il nodo della subordinazione o dell’autonomia

 

Nuovo appuntamento a settembre, utilizzando il mese di agosto per cercare di trovare un punto di incontro fra posizioni che, al momento, appaiono ancora distanti, soprattutto sul versante aziendale e fra la rappresentanza dei rider. L’incontro odierno al Ministero dello sviluppo economico, che segue il primo di inizio luglio, è servito al Ministro Luigi Di Maio per fare il punto della situazione almeno sul versante delle tutele. Da una ricognizione effettuata fra le parti presenti al tavolo nei giorni scorsi, sono emersi alcuni punti. In primo luogo, la necessità di assicurare una paga minima, il divieto di ricorrere al cottimo o a strumenti di profilazione penalizzanti, l’adozione di forme di assicurazione contro gli infortuni, partendo dall’Inail, e la copertura previdenziale. Ed ancora, la formazione, il diritto alla disconnessione, il rimborso delle spese di manutenzione dei mezzi, la forma scritta del contratto. Da parte dei rider, si è insistito sul carattere subordinato del lavoro, cosa non riconosciuta dalla quasi totalità delle piattaforme, le quali, a loro volta, sono apparse molto divise, fra chi parla soltanto di lavoro autonomo e chi intende comunque perseguire strade diverse, come le collaborazioni coordinate. Cgil, Cisl e Uil hanno ipotizzato, in prima battuta, l’impiego del Ccnl della logistica, mentre l’Ugl ha adottato una posizione più pragmatica per un accordo specifico con impiego delle collaborazioni.