Rispetto ad un anno fa le vendite sono aumentate dell’8%

Dopo le flessioni registrate ad aprile (-0,9%) e a maggio (-3,1%), a giugno le esportazioni italiane verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea sono tornate a crescere, mettendo a segno un +7,9%. L’incremento congiunturale dell’export, spiega l’Istat nel resoconto, «è esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie. I beni strumentali (+16,9%) registrano un aumento molto marcato dovuto principalmente alla vendita di mezzi di navigazione marittima». Marcata anche la crescita delle vendite di beni di consumo durevoli (+6,2%), mentre quelli di consumo non durevoli mettono a segno un incremento di minore entità (+1,3%, +2,3% per l’indice generale relativo ai beni di consumo). In crescita del 2,3% l’export di beni intermedi e dell’11,1% l’energia. Rispetto a giugno 2017 le vendite verso i Paesi extra-Ue sono aumentate invece dell’8%, riflettendo – anche in questo caso – soprattutto il risultato realizzato dai beni strumentali, per i quali l’Istat segnala un +9,5%. Della stessa entità anche l’aumento registrato per le vendite di beni di consumo non durevoli, mentre per quelli durevoli l’istituto indica una crescita  del 3,7% (+8,3% per l’indice generale). Rispetto ad un anno fa la vendita di beni strumentali risulta in crescita del 5%, mentre l’energia ha riportati un +11,5%. Osservando la dinamica delle vendite per mercato di destinazione, si può notare come tra i principali l’aumento maggiore abbia interessato quelle verso la Svizzera, con un +55,1%. A seguire troviamo le vendite verso gli Stati Uniti (+18,8%) e quelle verso l’area Asean (+0,3%). Giù del 18,3% le vendite verso area Opec e del 12,5% quelle verso la Turchia. In calo anche le esportazioni verso Russia, Cina e Giappone