Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, se ne dice convinto. «Il decreto Dignità non risolverà in un colpo tutti i problemi degli italiani, ma ci sono tanti provvedimenti importanti che contribuiranno a migliore la qualità di vita degli italiani!», ha scritto sul Blog delle Stelle. «Adesso la palla passa al Parlamento. Sono certo che la nostra maggioranza sosterrà ed eventualmente migliorerà questo decreto». In quanto tale, il decreto legge Dignità dovrà essere approvato dal Parlamento entro sessanta giorni dalla sua approvazione in Consiglio dei ministri – il Cdm lo ha approvato lunedì sera –, altrimenti decadrà. «Quando interveniamo sull’immigrazione ci dicono che questo è un governo di destra, quando interveniamo sui lavoratori precari, ci dicono che è un governo di sinistra. La verità è che il nostro governo fa le cose in base alle esigenze dei cittadini, non in base ai vecchi dettami ideologici», ha proseguito Di Maio. Il dl Dignità non è piaciuto a tutti: alcuni imprenditori lo hanno criticato molto, sostenendo che produrrà l’effetto contrario a quello voluto dal governo. Ad essere particolarmente critici sono stati anche diversi esponenti dell’opposizione. La cosa non è sfuggita al vice presidente del Consiglio, che ha osservato: «In questi giorni ci stanno arrivando mille critiche ma anche un milione di apprezzamenti. È curioso perché le critiche arrivano da quei politici che hanno ridotto l’Italia così come è oggi», da governi (a guida Partito democratico) che «hanno creato un’Italia di precari, hanno creato crisi, paura, incertezza».