La sua posizione è nota da tempo per cui oggi non è una sorpresa che, avendone la possibilità, il Ministro del lavoro, Luigi Di Maio, rilanci il tema del lavoro domenicale e nei giorni festivi. Un argomento del quale si è molto dibattuto negli anni, fin da prima che il governo Monti provvedesse a liberalizzare completamente, unico Paese in Europa, l’orario di apertura dei negozi. In passato, le aperture domenicali e nei giorni festivi erano comunque possibili per ragioni diverse, spesso legate ai flussi turistici. Con Monti, è venuta meno anche la foglia di fico dietro la quale si nascondevano i provvedimenti più disparati messi in essere dai comuni per permettere ai negozianti di tenere aperte le serrande. Rispetto al lavoro domenicale e nei festivi, la Chiesa ha assunto una posizione fortemente critica. Anche al sindacato, pur con sfumature diverse e valutando tutta una serie di fattori, la decisione di liberalizzare l’orario di apertura non sempre è piaciuta. Ma la vera battaglia è tutta interna alle organizzazioni di rappresentanza datoriale con la Grande distribuzione a spingere per il sempre aperti ed i piccoli commercianti invece a ribadire la loro diffusa contrarietà, in quanto non sempre i benefici compensano i costi. Sullo sfondo, i tanti negozi etnici, sovente in equilibrio precario fra rispetto delle norme e loro elusione, aperti senza soluzione di continuità anche a Natale.