30 le università italiane incluse nella classifica. Politecnico di Milano la migliore

Il Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston resta per il settimo anno consecutivo la migliore università al mondo superando Harvard, per sei edizioni in vetta alla classifica. Agli Stati Uniti vanno le prime quattro posizioni, invariate rispetto alla scorsa edizione, ma Oxford adesso al 5° posto per la prima volta ha superato Cambridge al 6° conquistandosi così il primato Europeo. Al 7° il Politecnico di Zurigo. Questo l’esito dei primi posti in classifica della 15° edizione del QS World University Rankings, pubblicato da QS Quacquarelli Symonds, società globale di consulenza specializzata nell’analisi del settore universario.

Per l’Italia – piccola nazione e non superpotenza – non si mette male: intanto sono trenta sono le università italiane incluse nella classifica e di queste 21 la stanno scalando, mentre in nove retrocedono. Il Politecnico di Milano arriva al 156°posto, scalando quattordici posizioni e attestandosi migliore università italiana per il quarto anno consecutivo, il proprio più alto posizionamento nei quindici anni dalla creazione del ranking. Subito dopo viene la Scuola Superiore Sant’Anna Pisa al 167° posto, che ha fatto un balzo in avanti di ben 25 posizioni. Bene anche la Scuola Normale Superiore di Pisa che guadagna diciassette posizioni, mettendosi al 175° posto. L’Università degli Studi di Bologna sale di otto posizioni e conquista il 180° posto. Ma la performance più significativa in senso positivo se l’è aggiudicata l’Università degli Studi di Padova che si trova sì al 249° posto ma arrivandoci con triplo salto mortale di 47 posizioni, posizionandosi tra migliori 250 al mondo, mentre la performance più negativa va al Politecnico di Torino, oggi al 387°, per aver perso ben ottanta posizioni a causa della flessione di cinque su sei indicatori.