L’attenzione è tutta rivolta a Bruxelles per cercare di capire cosa potrà accadere con la programmazione 2021-2027, quando, stando alle anticipazioni fornite oggi nel corso di un seminario tenutosi al Ministero dell’ambiente, le risorse potrebbero subire un taglio del 26%, un danno enorme per il nostro Paese che sulla tutela della aree protette e sull’agricoltura sostenibile ha investito molto. Del resto, sono i numeri a confermare ciò: le aziende agricole inserite nella rete rurale definita nell’ambito di Natura 2000 sono quasi 215mila che corrispondono a posti di lavoro almeno tre volte tanto. Anche al netto dei ritardi nella predisposizione dei bandi (ad oggi sono una decina le regioni che hanno avviato l’iter per l’assegnazione di quanto disponibile nella programmazione 2014-2020), un taglio alle risorse comunitarie sarebbe devastante per il territorio e, soprattutto, per il lavoro, in un settore che ha sempre rappresentato una eccellenza del made in Italy.