Le trattative che si sono registrate ancora nelle ultime quarantotto ore, nonostante l’annuncio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell’ultimo giro di consultazioni, di nominare un esecutivo di servizio, fanno capire una volta di più quanto sia fondamentale avere nel più breve tempo possibile un governo politico, capace e nella piena facoltà di prendere decisioni talvolta anche contrarie ai diktat di Bruxelles, ma nel più vivo interesse dei cittadini italiani. Che intanto restano alla finestra a scrutare un orizzonte che rischia di non giovare loro affatto, famiglie, lavoratori e imprese. Al momento il «governo neutrale» non avrebbe i numeri per essere sostenuto in Parlamento, visti i “no” reiterati di Lega e M5S. Lo stallo politico, dunque, non deve trasformarsi in un salto nel vuoto, il rischio di un’ulteriore perdita di tempo che potrebbe costare cara al Paese in termini economici e sociali. Di certo non è un caso se a spingere per la soluzione “politica” anziché “tecnica” sono maggiormente quelle forze, Lega soprattutto, oggi rappresentative di milioni di elettori che il 4 marzo hanno avanzato un’esplicita richiesta di cambiamento. Nel mentre, non possiamo far altro che constatare alcuni elementi. Non ancora definitivi, ci mancherebbe, ma in qualche modo anticipatori di un trend che nelle prossime settimane potrebbe persino aggravarsi. L’economia italiana rallenta, i consumi fanno segnare una lieve flessione e la fiducia di famiglie e imprese – sebbene si mantenga nel complesso su valori più alti rispetto al passato – evidenzia un peggioramento tutt’altro che privo di significato, data la situazione. Tutto ciò, è vero, avviene all’interno di un contesto europeo che mostra ritmi di crescita più blandi, ma l’Italia, già di suo, occupa da tempo le posizioni più basse della ripresa. Insomma, il sospetto che manchino gli antidoti per fronteggiare possibili ricadute (il quadro internazionale è comunque incerto) ora come ora appare qualcosa in più di un semplice presagio. L’economia e il mercato del lavoro sono convalescenti e il Paese necessita di misure che incidano positivamente sulla vita delle persone, un’opportunità che solo un esecutivo di tipo politico, e non traghettatore, può assicurare.