A febbraio il fatturato dell’industria ha invertito la rotta rispetto al mese precedente, tornando a crescere, anche se di appena mezzo punto percentuale.  L’indice generale è così risalito a 108 punti, riagganciando il risultato di novembre 2017, ma rimanendo lontano dai 110,7 punti registrati a dicembre, quando l’indice – prima di scendere di 2,9 punti, a 107,5 – ha toccato uno dei livelli più alti degli ultimi anni. «Per quanto riguarda i mercati di destinazione – spiega l’Istat nel commento sui dati -, la componente estera, che era risultata la più dinamica per gran parte del 2017, ha subito un progressivo rallentamento negli ultimi quattro mesi a fronte di una contenuta crescita della componente interna».In effetti, sia a gennaio che a febbraio il fatturato estero dell’industria è diminuito, riportando un calo del 2,8% nel primo mese dell’anno e un -0,1% in quello a seguire. Partenza d’anno debole anche per il fatturato interno, che a gennaio è diminuito del 2,8%, recuperando leggermente a febbraio registrando un +0,8%. Dal focus sui raggruppamenti principali di industrie si osservache a febbraio sia i beni di consumo (-0,9%) che quelli intermedi (-0,7%)hanno riportato una nuova flessione. Nonostante i risultati deludenti osservati a livello mensile, la media degli ultimi tre mesi (dicembre-febbraio), mostra comunque un trend positivo: il fatturato è aumentato dell’1,8%, grazie al +2,4% riscontrato sul mercato esterno e al +0,8% del fatturato estero. Bisogna tuttavia ricordare che dicembre è stato un mese particolarmente positivo, i quali risultati (+2,5% congiunturale per il fatturato totale, +2,7% per quello interno e +2% per quello estero) contribuiscono notevolmente al rialzo della media trimestrale. Passiamo al dato tendenziale: rispetto al febbraio scorso il fatturato è cresciuto del 3,4%, riflettendo gli aumenti marcati che hanno interessato sia il mercato interno (+3,8%) che quello estero (+3%). In questo caso risulta in aumento il fatturato di tutti i raggruppamenti principali di industrie: +0,9% per i beni di consumo, +5,7% per i beni strumentali, +4% per gli intermedi e +2,4% per l’energia. Ma se, tutto sommato, il fatturato è riuscito anche sono in parte a recuperare al risultato negativo di gennaio, altrettanto non si può dire per gli ordinativi. Tra gennaio e febbraio gli ordini all’industria italiana, infatti, sono diminuiti dello 0,6%, influenzati soprattutto dal -1,1% registrato sul mercato interno. Lieve variazione positiva, invece, per gli ordini dall’estero: +0,1%. Decisamente migliore il confronto annuo: +3,4% (+3,5% interno e +3% estero).