Altra frenata per l’indice della produzione industriale italiana. Dopo il calo dell’1,8% registrato per il mese di gennaio, anche febbraio ha riportato una diminuzione, sebbene più contenuta rispetto a quella del mese precedente: -0,5%. A contribuire negativamente all’andamento della produzione industriale totale sono stati tutti i principali raggruppamenti di industrie, meno l’energia che registra una variazione di otto punti. La produzione di beni di consumo è infatti diminuita del 2,4% – riflettendo la flessione dello 0,9% che ha interessato i beni di consumo durevoli e il -2,5% dei beni di consumo non durevoli -, quella di beni strumentali dell’1% e quella di beni intermedi dell’1,5%. Rispetto a gennaio hanno perso vigore soprattutto le attività manifatturiere, cedendo 2,3 punti percentuali. In particolare risulta in calo l’attività di quasi tutte le industrie: dall’alimentare (-1%) al tessile e abbigliamento (-5%), dalla chimica (-0,1%) la farmaceutica (-1,9%) la gomma (-3,1%), il metallo (-4,2%), fino ai computer e l’elettronica  (-1,4%). In sostanza, a livello congiunturale, gli unici aumenti della produzione hanno riguardato le attività estrattive (+2,9%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+8,6%), la fabbricazione di macchine e attrezzature (+0,5%) e la fornitura di energia elettrica e gas (+9,5%). Rallenta, di molto, la produzione di mezzi di trasporto, crescendo di appena mezzo punto percentuale. Diverso il discorso se si guarda al confronto tendenziale. Rispetto ad un anno fa  la produzione è aumentata del 2,5%, riflettendo l’andamento di tutti i raggruppamenti principali di industrie, tranne i beni durevoli per i quali l’indice riporta un calo del 2,2%.