Incontro ancora “interlocutorio” tra sindacati e rappresentanti Tim: le distanze da colmare sono ancora ampie.  L’azienda attenderà un paio di settimane per capire se il sindacato è disposto a rivedere la propria posizione, altrimenti è pronta ad aprire le procedure della cassa integrazione straordinaria.
Tim infatti è determinata a portare avanti portare avanti il suo ingente piano che prevede 6.500 esuberi con 2.500 esodi incentivati e 4.000 prepensionamenti, oltre al ricorso alla cosiddetta “solidarietà espansiva” di 20 minuti al giorno finalizzata all’assunzione di 2.000 lavoratori, ma cerca allo stesso tempo una condivisione con i sindacati.
I sindacati da parte loro non intendono approvare il piano di fronte all’assenza di un quadro chiaro sia della situazione aziendale, alla luce dello scorporo della rete, sia della situazione politica. Ombre che potrebbero diradarsi dopo l’assemblea degli azionisti del 24 aprile, nella speranza anche che per allora in Italia possa esserci il nuovo governo, dal quale avere una posizione sull’esercizio del golden power.