«In un quadro economico internazionale positivo caratterizzato dal miglioramento del commercio internazionale, l’economia italiana mantiene un profilo espansivo. Nel quarto trimestre del 2017 la crescita è stata sostenuta dall’intensificazione del processo di accumulazione del capitale mentre i consumi finali nazionali hanno segnato incrementi più contenuti. Il settore manifatturiero e le esportazioni esprimono segnali di forte dinamismo. L’indicatore anticipatore rimane stabile su livelli elevati confermando, per i prossimi mesi, il mantenimento di uno scenario macroeconomico favorevole». Così l’Istat nelle poche righe che anticipano la Nota mensile sull’andamento dell’economica Italia, diffusa oggi. Stentano dunque a decollare i consumi che nel quarto trimestre hanno contributo per appena un decimo di punto alla crescita del Pil. Più marcato risulta invece il contributo degli investimenti (+0,3%) e della domanda estera netta (+0,3%). L’aumento congiunturale degli investimenti fissi lordi, pari al +1,7%, risulta però in forte rallentamento rispetto al +3,2% registrato al termine del trimestre precedente. Non a caso anche l’aumento del Pil risulta più lieve: +0,3% contro il +0,4% registrato in T2 e T3. In decelerazione anche il valore aggiunto dell’industria in senso stretto (dal +1,5% al +0,9%). Tornando ai consumi, l’Istat sottolinea come nel quarto trimestre del 2017 quelli finali nazionali siano cresciuti di appena lo 0,1%, riflettendo il +0,1% messo a segno sia dalla spesa delle famiglie residenti che da quella delle Amministrazioni pubbliche. L’inflazione continua a dare segnali altalenanti, dopo tre mesi di stabilità a febbraio i prezzi al consumo hanno registrato una nuova decelerazione di tre decimi di punto rispetto a trimestre novembre- gennaio. In questo senso pesa soprattutto la dinamiche che ha interessando le componenti più volatili, mentre l’inflazione di fondo «ha evidenziato un moderato aumento»: +0,7% dopo il +0,6% di gennaio. Per quanto riguarda invece il mercato del lavoro, l’Istituto ricorda come nel trimestre che va dal novembre 2017 a gennaio 2018 sia sì diminuita la disoccupazione, ma che allo stesso tempo è aumentato il tasso di inattività (+0,1%). Le prospettive per l’occupazione nei prossimi mesi si mantengono stabili, si legge nel resoconto, ma peggiorano le aspettative dei consumatori sulla disoccupazione. Male anche le aspettative sulla situazione economica del Paese.