Nel 2017 il Prodotto interno lordo italiano è aumentato dell’1,5%. L’Istat conferma quindi le stime del governo contenute nel Documento di Economia e Finanza e le previsioni avanzate da numerosi uffici studi. Contributi positivi sono giunti sia consumi nazionali (la spesa delle famiglie è aumentata dell’1,3%, quella delle AP dello 0,1% e quella delle ISP dell’1,4%), aumentati dell’1,1% rispetto all’anno precedente, e dalle esportazioni di beni e servizi, cresciute del 5,4% a fronte del +5,3% messo a segno dalle importazioni. Importante anche il risultato che ha interessato gli investimenti fissi lordi, per i quali l’Istituto nazionale di statistica segnala un progresso del 3,7%, mostrando un accelerazione rispetto al +3,2% registrato a fine 2016 e al +2,1% del 2015 (-2,3% nel 2014). In particolare quelli i costruzioni hanno registrato un aumento dell’1,1%, quelli in macchine e attrezzature del 2%, quelli in mezzi di trasporto del 35,5% e quelli i prodotti della proprietà intellettuale dell’1,4%. Sia la domanda estera netta che la domanda interna hanno contribuito positivamente alla crescita del Pil, rispettivamente per 0,2 e 1,5 punti percentuali. A livello settoriale, spiega ancora l’Istat, si registra un nuovo calo per il valore aggiunto del settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca) di 4,4 punti percentuali, mentre per l’industria in senso stretto si registra un aumento del 2,2% e un +1,5% per le attività del settore terziario (servizi). Bene anche le costruzioni, per le quali il volare aggiunto sale dello 0,8%. Dopo il -2,5% del 2016, lo scorso anno l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -1,9%.