Novità sulla morte di Jan Kuciak – 27 anni, reporter investigativo slovacco –, ucciso nel weekend con la fidanzata nella propria abitazione, in una località vicina a Bratislava. La polizia slovacca ha arrestato tre cittadini italiani: i due fratelli Antonio e Bruno Vadalà e loro cugino Pietro Catroppa. In un’inchiesta, il giovane reporter li aveva accusati di avere rapporti con la ‘ndrangheta e di gestire milioni di euro provenienti dai fondi comunitari europei. Classe 1975, Antonio Vadalà è originario di Melito Porto Salvo. È stato già condannato per aver favorito la latitanza del boss, Domenico Ventura, ricercato per omicidio. Dopo essersi trasferito in Slovacchia, Antonio Vadalà ha fondato una società di impianti fotovoltaici con Maria Troskova, primo consigliere di Stato del premier slovacco, Robert Fico. Nel 2015 i due hanno lasciato l’impresa, passata sotto il controllo di Pietro Catroppa. A sua volta, Catroppa è diventato titolare nel 2016 di un’altra società con Viliam Jasan, ex parlamentare dello Smer – il partito attualmente al governo in Slovacchia – e oggi nel Consiglio per la sicurezza dello Stato nell’esecutivo guidato da Fico. L’omicidio Kuciak ha avuto ripercussioni anche sul governo: si sono dimessi tre stretti collaboratori del premier Fico, tra cui proprio Maria Troskova e anche Vilian Jasan, che hanno negato ogni coinvolgimento nell’assassinio. Ma si è dimesso anche il ministro della Cultura, spiegando di non poter continuare a ricoprire il suo incarico, dopo la morte del reporter.