Pur mantenendo la dinamicità osservata negli ultimi mesi, a febbraio l’attività economica dell’Eurozona si è ridotta leggermente rispetto al record registrato a gennaio. L’indice PMI di IHS Markit – basato sul consueto sondaggio effettuato dalla società londinese su un campione di oltre 5000 aziende del settore manifatturiero e terziario – è sceso a 57.6 punti a febbraio dai 58.8 del mese precedente. Il rallentamento, si legge nel resoconto, riflette un più lento tasso di incremento dei nuovi ordini che, sebbene elevato, è scivolato ai minimi in cinque mesi. In aumento, comunque, l’ottimismo sull’attività del prossimo anno. Le aziende produttrici di beni, emerge dall’analisi, hanno mantenuto un ritmo di crescita più rapido dei servizi, sebbene i ritmi relativi alla produzione e all’entrata dei nuovi ordini siano rallentati in entrambi i settori. Sia il manifatturiero che il terziario, comunque hanno continuato a godersi il miglior periodo di espansione in sette anni. Nonostante il leggero rallentamento riscontrato rispetto al risultato di dicembre, l’andamento sostenuto dei nuovi ordini ha incoraggiato le aziende ad assumere, riportando uno dei maggiori ritmi degli ultimi 17 anni. «Anche se il tasso di espansione rimane notevole – spiega Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit-, perde leggermente vigore a febbraio la crescita dell’Eurozona, ponendo comunque la regione in lizza per il miglior trimestre in quasi dodici anni. I valori del PMI per i primi due mesi del trimestre forniscono una guida generalmente attendibile circa la crescita ufficiale del PIL, e indicano nei primi due mesi del 2018, un’espansione dell’economia dell’eurozona ad un tasso trimestrale dello 0.9%».