di Caterina Mangia

I tempi cambiano e, con l’avvicendarsi delle stagioni, persino il binomio “donne e motori” entra in crisi.
L’onda lunga di scandali e indignazione innescata dal caso Weinstein è infatti arrivata a toccare la Formula 1, che ha bandito tacchi a spillo, gonnelline e vestiti attillati in griglia dicendo addio alla storica figura delle Grid Girls, le “ombrelline”.
La decisione è stata presa dagli americani di Liberty Media, che lo scorso anno hanno acquisito la proprietà del Circus dal fondatore e inventore Bernie Ecclestone.
La scelta è stata divulgata con un comunicato stampa di Shean Bratches, managing director della F1: «nell’ultimo anno abbiamo notato molte aree dello spettacolo che hanno bisogno di essere aggiornate e adeguate a quella che è la nostra visione dello sport», ha spiegato, aggiungendo che le ombrelline sono state per anni «un elemento di base della F1. Oggi, invece, sentiamo chiaramente che questa pratica non è più consona con i valori del nostro marchio, ed è chiaramente in disaccordo con le regole di base della società moderna». Al loro posto, sulle piazzole di partenza figureranno Vip, promotori e partner commerciali.
Molti, da tempo interdetti dall’immagine delle ragazze il cui unico scopo era quello di reggere un ombrello, hanno commentato la decisione di Liberty Media con un “finalmente”; a tanti altri, “in lacrime” per l’assenza delle “bellezze” sulle piste, ha dato voce oggi lo stesso Ecclestone: «Le ragazze – ha spiegato al Sun – facevano parte dello show. E gli spettatori apprezzavano il glamour. Ecco perché a mio avviso dovrebbero continuare ad esserci. Nessuno si è mai posto il problema. Ai piloti piacevano e così ai fan». Per l’ex boss del Circus, la decisione è «un po’ troppo moralista».