di Caterina Mangia

«Sappiamo che alcuni di voi credono che Apple li abbia delusi. Ci scusiamo. C’è stata tanta incomprensione su questa questione quindi ci piacerebbe chiarire e farvi sapere che stiamo facendo delle modifiche».
E’ più unico che raro che un colosso tecnologico come la Apple porga le sue scuse: eppure, tutto ciò è avvenuto. Il “mea culpa” dell’azienda guidata da Tim Cook segue a un’ammissione, che ha avuto luogo lo scorso 22 dicembre: la Mela rallentava deliberatamente, con gli aggiornamenti del software, il processore degli Iphone più vecchi, in modo da evitare spegnimenti improvvisi. La questione ha attirato sulla Apple una valanga di critiche,  e otto class action.
Con una sorta di “lettera aperta” agli affezionati degli Iphone, il tentativo è quello di ovviare a una situazione che rischia di costare cara all’azienda di Cupertino: «non abbiamo mai fatto e non faremo mai qualcosa per accorciare volontariamente la vita dei dispositivi Apple», è la risposta a chi sospetta che i rallentamenti siano finalizzati a invogliare la clientela all’acquisto di un nuovo dispositivo. «Il nostro obiettivo – scrive la Mela – è sempre quello di creare prodotti che i nostri clienti amano e il fare durare il più a lungo possibile gli Iphone rientra in quell’obiettivo». Alle parole, Apple fa seguire fatti: l’azienda ha annunciato un taglio dei prezzi  delle batterie fuori garanzia, il cui costo scenderà di 50 dollari e la diffusione di un aggiornamento al sistema operativo iOS con cui i proprietari degli Iphone potranno monitorare lo stato di salute delle batterie.