Gli esami non finiscono mai direbbe Eduardo De Filippo, ma in questo caso la beffa supera ogni immaginazione. Il Consiglio di Stato ha ribadito che il solo possesso del diploma magistrale non è titolo di studio sufficiente per essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento dalle quali si attinge per le assunzioni di maestre di scuola materna ed elementare. E ciò, in barba anche all’esperienza accumulata in tanti anni di supplenza, considerando che il Consiglio di Stato esclude pure i diplomati e le diplomate, in larghissima maggioranza, prima dell’anno scolastico 2001-2002. Una decisione che getta nella disperazione almeno 55mila aspiranti maestre, le quali dopo essere state inserite nelle graduatorie ad esaurimento si ritrovano alla casella iniziale, quella delle graduatorie di istituto nelle quali non è prevista l’assunzione. Le più penalizzate appaiono le precarie storiche, le quali contavano proprio sull’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento per superare la fase dei contratti annuali. Tutto da verificare il destino di coloro, 5.300, già assunte e del raccordo con i principi dettati dalla cosiddetta Buona scuola che esclude l’assunzione dopo tre anni di precariato alle spalle. Insomma, c’è di tutto per far esplodere la protesta. Uno sciopero è stato indetto per l’8 gennaio; il 4 ci sarà un incontro al Ministero, mentre già si paventa da parte di qualcuno un ricorso con una petizione alla Commissione europea ed un reclamo collettivo al Consiglio d’Europa.