Avremo qualche regalo in più da scartare sotto l’albero rispetto allo scorso anno. Ma la risalita economica c’entra fino a un certo punto, considerato che una quota consistente del totale delle tredicesime (attese nei prossimi giorni da circa 34 milioni di persone nel nostro paese, per un totale di 43,7 miliardi di euro, +2,1% sul 2016) verrà destinata al risparmio. Secondo un’indagine Confesercenti-SWG l’incremento rispetto allo scorso anno è dell’11,4% (oltre un miliardo in più), mentre in generale per gli acquisti si stimano uscite pari a 22,4 miliardi, in calo del 3,4%. Dati che non dovrebbero nemmeno stupire troppo: a novembre il clima di fiducia dei consumatori, stando alle ultime rilevazioni Istat, «ha segnato una diminuzione determinata prevalentemente dal peggioramento dei giudizi sulla componente economica e futura», a conferma di una ripresa ancora fragile che non mette le famiglie al sicuro da possibili ricadute o difficoltà. Negli anni più duri della crisi, tanti italiani hanno dovuto mettere mano ai propri risparmi per sostenere spese impreviste o pagare quelle correnti (nei casi più gravi a fronte della perdita del posto di lavoro). La ripartenza del ciclo economico permette ora di poter accantonare di nuovo delle somme, che magari potranno tornare utili in futuro. Qualche sfizio in meno e un occhio più attento al portafogli, dunque, che non si sa mai. Piccola eccezione, invece, per il Natale: per i regali gli italiani investiranno 7,8 miliardi provenienti dalla tredicesima mensilità, il 2,6% in più sullo scorso anno, secondo Confesercenti. Mentre per Confcommercio la spesa sarà in linea con quella del 2016: per il 57,7% degli italiani non sarà un Natale fuori dalla crisi, senza dimenticare i 18 milioni a rischio povertà o esclusione sociale stimati dall’Istat. Da un sondaggio di Facile.it e Prestiti.it emerge che pur di festeggiare – tra doni, cenoni e vacanze – il 24% degli intervistati è disposto a richiedere piccoli finanziamenti, che oscillerebbero all’incirca tra i mille e i duemila euro da restituire in un periodo possibilmente non troppo lungo. Anche perché oltre 10,9 miliardi di euro provenienti dalle tredicesime – rileva ancora Confesercenti – verranno utilizzati per saldare conti in sospeso e mutuo. Ma per il Natale e per celebrare l’arrivo del nuovo anno qualche sforzo in più si farà. Per pagare c’è sempre tempo. A “Babbo” morto, sembra quasi il caso di dire.