di Caterina Mangia

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”.
Così come nel finale della prima cantica della “Divina commedia”, che vede Dante e Virgilio uscire dai gironi degli inferi e guardare il cielo, la via di uscita dall’ “inferno” ambientale che può abbattersi sul Pianeta Terra in caso di mancata soluzione ai problemi energetici può essere trovata guardando le sfere luminose che popolano le profondità del cielo.
E’infatti iniziato ieri, da La Spezia, il viaggio del supermagnete italiano destinato al reattore sperimentale Iter, il quale, “ mimando” i processi che avvengono nei corpi luminosi, potrebbe rappresentare la chiave di svolta per l’energia del futuro: nello specifico, il tentativo è quello di produrre più energia di quanta ne sia innescata dalla reazione di fusione nucleare. Il di più in “avanzo” da riutilizzare sarebbe pulitissimo, potentissimo sicuro e inesauribile: la salvezza per il pianeta Terra potrebbe essere nascosta nelle meccaniche del cielo.
Il supermagnete è stato imbarcato verso il Porto di Marghera, dove è stato inserito in un contenitore ad hoc fabbricato in Giappone e inviato a Marsiglia,  per poi dirigersi verso la destinazione finale nella Francia del Sud, a Cadarache.
Si deve ancora attendere il 2025 per la partenza del reattore Iter, ma se il progetto fosse realizzabile si tratterebbe di una svolta di enorme portata.
E questa non è l’unica risposta che l’uomo ricerca nelle stelle, le quali potrebbero custodire anche il segreto sulla nascita della vita e sull’origine dell’universo.
L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha realizzato una nuova misura dotata di un altissimo grado di precisione, che permette di indagare con maggiore profondità sulle caratteristiche e la formazione all’interno delle stelle del carbonio-12, una delle sostanze fondamentali per la formazione della vita nonché una produzione ch scaturisce da processi biologici.
La ricerca, effettuata dalle Sezioni INFN di Napoli e Catania, insieme ai Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN, alle Università di Napoli Federico II, Paris-Saclay, Catania, Enna e UNAM, è stata pubblicata come Editors’ Suggestion su Physical Review Letters, una tra le più prestigiose riviste di fisica.