Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, ha una richiesta per il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont: agisca con “buon senso ed equilibrio”, ha detto in un intervento al Congresso spagnolo. In cosa dovrà essere equilibrato e sensato il leader catalano? Nella risposta che dovrà dare al governo spagnolo entro le ore 10 di domani, spiegando se martedì scorso, parlando al Parlamento catalano, ha dichiarato o meno l’indipendenza della Catalogna. Altrimenti “obbligherà il governo a prendere decisioni che sarebbe meglio non prendere mai”, ha concluso.
Durante il question time, la vice-premier spagnola Soraya Sáenz de Santamaría ha chiarito cosa intende fare Madrid nel caso in cui Puigdemont dichiarasse la separazione dalla Spagna. Il governo spagnolo si consulterà con il Psoe e con Ciudadanos prima di applicare l’articolo 155 della Costituzione, ovvero quello che consente di sospendere l’autonomia di un governo regionale, nel caso in cui questo non rispetti i suoi obblighi o ponga una minaccia all’interesse nazionale. Il motivo? L’esecutivo vuole avere dalla sua parte «un’ampia maggioranza del Congresso» per poter trovare “la soluzione migliore” per la questione catalana. Il leader di Ciudadanos, Albert Rivera, ha già annunciato che il suo partito sosterrà l’azione del governo “qualunque cosa faccia” per difendere la Costituzione. Ieri, intanto, circa 200mila persone, secondo le stime dalla polizia locale, hanno protestato contro l’arresto disposto dall’Audiencia Nacional spagnola dei due leader del fronte indipendentista, Jordi Cuixart e Jordi Sànchez, accusati di sedizione.