Qualcuno sta tentando di rubarci i ricordi d’infanzia e il Natale. Colussi, Melegatti, Perugina, marchi storici del made in Italy nel mondo vivono un periodo di forte crisi con annuncio di esuberi e licenziamenti. Il 17 ottobre ad incrociare le braccia saranno i lavoratori della Colussi che protestano contro i 125 licenziamenti previsti, mentre alla Perugina è muro contro muro fra i dipendenti e la volontà della Nestlé di procedere a tagli del personale. Alla Melegatti si registra un ritardo nel pagamento degli stipendi, nonostante l’azienda lo scorso anno abbia fatturato settanta milioni di euro ed abbia inaugurato un nuovo stabilimento con un investimento di oltre dieci milioni appena otto mesi fa.
Ma qualche spiraglio si è aperto proprio ieri in casa Nestlè, grazie alla ripresa del dialogo tra azienda e sindacati sul futuro dello stabilimento Perugina di San Sisto, visto che “la ricognizione degli accordi ha permesso la reciproca conferma della validità’ del piano industriale”. Si è così convenuto di congelare i percorsi rivolti alla ricollocazione esterna per favorire la ripresa di un percorso comune “rivolto a reperire tutte le proposte utili alla riduzione dell’impatto occupazionale”.