Erano le 13 ora locale quando in Messico la terra ha tremato: due violente scosse di terremoto di 6.8 e 7.1 gradi Richter, la prima con epicentro a ovest di Chiattla de Tapia, l’altra a sud est di Axochiapan. Un impatto devastante: nella Capitale hanno perso la vita 117 persone, 72 nello stato di Morelos e 43 a Puebla. Il bilancio però è destinato a salire, mentre i soccorsi cercano disperatamente di salvare chi è rimasto intrappolato. Non c’è stato nulla da fare però per i 21 bambini e i cinque insegnanti rimasti uccisi dopo il crollo della scuola Enrique Robsamen di Coapa, in Città del Messico. Ora è una corsa contro il tempo per salvare i piccoli e gli altri insegnanti ancora intrappolati.
Una capitale, e un intero Paese, sotto shock. Panico in strada, con migliaia di persone in fuga. Almeno dodici palazzi sono crollati nel centro di Città del Messico, altri sono stati seriamente lesionati. Numerosi gli edifici storici danneggiati tra cui il palazzo delle Cortes, la cattedrale, il palazzo del Governo. Ingenti danni anche a Cuernavaca, storica capitale dello Stato di Morelos.
Attualmente è senza elettricità il 40% della Capitale e il 60% dello Stato di Morelos. Crolli sono stati registrati anche a Puebla, Chipalcingo, Oaxaca, Morelia, Colima e Guadalajara. Nello Stato centrale di Puebla si segnala la caduta delle torri della Chiesa di Cholula.
Scene che rabbrividiscono e si susseguono proprio nel giorno del 32/o anniversario del devastante terremoto del 1985 che provocò la morte di oltre 10mila persone. Non è ancora confermato se le scosse di oggi siano legate al sisma dello scorso 7 settembre di 8,2 gradi Richter.
“La priorità in questo momento è continuare a cercare chi è rimasto sotto le macerie e curare i feriti”, ha dichiarato il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, in un messaggio trasmesso dalla televisione. “La popolazione rimanga nelle proprie case se sono al sicuro – ha poi esortato – evitando di intasare le strade dove devono passare i mezzi d’emergenza”.
Solidarietà al Messico arriva da ogni parte del mondo. “Dio benedica il popolo di Città del Messico. Siamo con voi e saremo accanto a voi”, ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “Pensieri rivolti al Messico, Paese amico colpito dal terremoto. Italia vicina alle vittime e pronta a aiutare nei soccorsi”, ha twittato il premier Paolo Gentiloni. Poi l’appello del Papa: “In questo momento di dolore chiedo di manifestare solidarietà a tutta la popolazione messicana”.