È esplosa la ‘bolla’ RyanAir, ufficialmente a causa di un calcolo sbagliato sulle ferie dei piloti. La compagnia ha dovuto cancellare migliaia di voli. Circa 40-50 al giorno per le prossime sei settimane (fino a raggiungere quota 2.100 per la fine di ottobre) con l’obiettivo di “migliorare la puntualità.
Scusandosi “sinceramente” con la clientela, RyanAir aveva specificato che “la puntualità sistemica è scesa al di sotto dell’80% nelle prime due settimane di settembre per una combinazione di ritardi e scioperi dei controllori di volo, del maltempo e dell’impatto crescente delle assegnazioni di ferie a piloti ed equipaggio di cabina”, e per questo si è trovata costretta a cancellare migliaia di voli, sì, proprio così, per recuperare i ritardi.
Dopo due giorni sono arrivati puntuali i contraccolpi: per prima la Ue che, attraverso un portavoce della Commissione, ha invitato la compagnia a “rispettare le regole sui diritti dei passeggeri” (rimborsi), poi la Borsa in cui il titolo della compagnia è arrivato a sfiorare una perdita del 5% sulla piazza di Londra, per poi riprendersi lievemente. Infine la rabbia dei clienti in tutta Europa preoccupati per i biglietti già acquistati, che ha indotto le associazioni dei consumatori a chiedere rimborsi e risarcimenti. Roba da far tremare i polsi, se si pensa che i passeggeri coinvolti dalle cancellazioni sono ben 400 mila e che la stessa RyanAir ha calcolato in circa 20 milioni di euro le richieste di rimborso arriveranno.
Le indiscrezioni dicono che il problema non sono le ferie ma che è in atto un esodo di piloti da RyanAir verso altre compagnie, essendo il vettore irlandese notoriamente poco attento ad una ‘sana’ organizzazione del lavoro, quindi degli orari e con stipendi non all’altezza dello sforzo richiesto. Il ceo Michael O’Leary ha smentito che fosse questa la vera ragione, ma poi ha puntato il dito contro le compagnie aeree rivali di Gran Bretagna, Germania e Irlanda che andrebbero a caccia dei propri piloti, scagliandosi infine contro la low cost Norwegian, ribadendo che “non durerà a lungo” e annunciando misure per fermare i propri piloti pronti a passare alla concorrente norvegese.