di Annarita D’Agostino

“Per Alitalia è probabile uno spezzatino” ma “Ryanair terrà la maggior parte del personale Alitalia, in particolare piloti ed ingegneri, se la sua offerta verrà accettata”: lo dichiara l’amministratore delegato della compagnia low cost irlandese, Michael O’Leary, quando manca poco più di un mese alla scadenza del termine per la presentazione delle offerte vincolanti. Dichiarazioni che confermano l’attivismo di Ryanair sul dossier Alitalia, anche se l’interesse dichiarato solo per la “flotta” appare in contrasto con il bando, che prevede o l’acquisto dell’intera compagnia di bandiera o la divisione del gruppo in due parti, ‘aviation’ (aerei, flotta, direzione e manutenzione) e ‘handling’ ( carico e scarico merci e assistenza a terra ai passeggeri).
Secondo le indiscrezioni che stanno accompagnando il processo di vendita di Alitalia, sarebbero proprio Ryanair e Lufthansa i concorrenti più agguerriti: non è un caso il fatto che la low cost abbia accusato la compagnia tedesca di avere violato le regole sulla concorrenza nella presentazione delle offerte per Air Berlin, gridando al complotto con il governo tedesco per tenere fuori altri concorrenti. Proprio l’appoggio dell’esecutivo teutonico, secondo Milano Finanza, sarebbe la carta vincente per Lufthansa nella partita italiana. Ma la low cost irlandese è pronta a chiedere l’intervento dell’Antitrust europeo.
Dunque, la vendita di Alitalia è diventata un tassello di un confronto più ampio e complesso, e siccome in ballo c’è il controllo dei cieli europei, non si escludono colpi di scena.