di Caterina Mangia

Interpreti e traduttori sono i laureati più ‘fortunati’ e ricercati dalle aziende, perché più ‘rari’.
E’ quanto emerge da un’analisi effettuata dal sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere in accordo con l’Anpal sulle previsioni di assunzione delle imprese private dell’industria e dei servizi tra luglio e settembre di quest’anno.
Per fortuna chi conosce bene le lingue non sarà l’unico a vivere un momento di ‘corteggiamento’ professionale: ad essere particolarmente ricercato sarà anche chi padroneggia i numeri, come gli ingegneri elettronici, la cui difficoltà di reperimento riguarda il 58,7 per cento, quelli industriali (50,2 per cento), e i matematici e fisici (40,9 per cento).
Il paradosso è che mentre le aziende si affannano a trovare il laureato giusto – dopo le vacanze estive le aziende faranno fatica a reperire un dottore su tre -, molti dottori hanno specializzazioni che non li aiutano ad essere assunti: il titolo è richiesto appena per il 12,3 per cento dei 969mila posti di lavoro programmati dalle aziende tra luglio e settembre 2017. Insomma, ai fini di un’assunzione a volte essere laureati conviene, ma non così spesso.
“La caccia al titolo giusto – si legge sul sito di Unioncamere – sarà dura per il 34,4 per cento delle posizioni aperte per mancanza di candidature (17,8 per cento) o per inadeguatezza delle stesse (14,8 per cento)”.
Altro consiglio per chi cerca un’occupazione: “l’esperienza – spiega Unioncamere – è un  un fattore  discriminante per la ricerca del candidato giusto, in particolare  per i laureati ai quali viene richiesta nel 79,6 per cento dei casi (contro  una media del 67 per cento)”. Per questo, “tirocini curriculari e percorsi di alternanza scuola-lavoro che possano fornire ai giovani le giuste attitudini costituiscono uno strumento strategico per andare incontro alle esigenze delle aziende”.
E non finisce qui: nella scelta dei candidati si tiene anche conto delle competenze maturate, quali ad esempio la conoscenza approfondita di Internet e dei nuovi strumenti tecnologici.