di Caterina Mangia

Continua l’“assalto alla diligenza” da parte di chi cerca lavoro.
Dopo gli 85mila candidati per 30 posti in Bankitalia dello scorso 7 luglio e gli oltre diecimila aspiranti infermieri che hanno bloccato Genova l’11 luglio per 100 posizioni aperte, oggi è il sito del Miur a subire il contraccolpo delle folle in cerca di un’occupazione: nel caso specifico, oltretutto, precaria. L’ennesima situazione che, purtroppo, fotografa la carenza di lavoro nel nostro Paese.
Questa mattina il sistema telematico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è andato in tilt per aver ricevuto troppi accessi (si parla di centinaia di migliaia di collegamenti) da parte di aspiranti supplenti per il triennio 2017-2019. In particolare, i candidati, compilando il cosiddetto modello B, hanno una settimana di tempo fino al 25 luglio per scegliere tra dieci o venti scuole in cui preferirebbero lavorare.
Il sito del Corriere.it parla di un fiume di 150 richieste al minuto, che hanno reso “necessario modificare alcuni parametri per permettere il flusso impressionante di domande in arrivo”. Ma i sindacati lamentano: “il sistema è perennemente inceppato”.
Poco dopo mezzogiorno arriva una rassicurazione da parte del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli: “problemi risolti, si riparte”, ha detto al termine di una conferenza stampa a palazzo Chigi sull’edilizia scolastica.