di Caterina Mangia

Da oggi – lo ha ricordato l’Inps con un tweet -, chi vuole iscrivere il proprio figlio all’asilo nido, pubblico o privato, può utilizzare un apposito servizio online per ricevere il bonus da massimo 1.000 euro e avrà tempo fino alla mezzanotte del 31 dicembre per presentare domanda. Tuttavia, chi ne vuole usufruire deve sbrigarsi, perché le risorse stanziate sono di 144 milioni di euro e potrebbero andare velocemente in esaurimento.
Sul sito dell’Inps vengono indicate quantità e modalità di erogazione del sussidio: “Il bonus asilo nido viene erogato con cadenza mensile, parametrando l’importo massimo di 1.000 euro su 11 mensilità, per un importo massimo di 90,91 euro direttamente al beneficiario che ha sostenuto il pagamento, per ogni retta mensile pagata e documentata”. Una cifra irrisoria, quasi un’elemosina, se si considera che data la povertà dilagante è sempre più difficile accedere alle graduatorie per un nido comunale, e che la retta per un asilo privato spesso si aggira intorno ai 500 euro mensili, per non parlare del costo di una baby-sitter privata: più che un bonus, una miseria, in un’Italia in cui uno stipendio medio a malapena basta a pagare l’affitto di una casa, e in cui il lavoro, così come le politiche di Welfare, continuano, drammaticamente, a scarseggiare.
I requisiti per recepire il bonus? Essere genitore di un figlio nato o adottato nel 2016 residente nel nostro Paese, cittadino italiano o europeo, che sia in possesso di un permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, o che goda dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria. Naturalmente il richiedente deve coabitare con il proprio figlio ed essere lo stesso soggetto a cui spetta l’onere di pagare la retta dell’asilo. Il contributo, è scritto sul sito dell’Inps, è previsto anche per i genitori che si procurassero “forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche”.