di Cecilia Pocai

La crescita sembra sempre più lontana.  Il rallentamento dell’inflazione a giugno dimostra come il nostro Paese stenti a ripartire. Rispetto a inizio anno, l’Istat registra una decelerazione con il +1,2%  (dall’1,4% di maggio) dei prezzi su base annua e un calo dello 0,1% su base mensile. C’è inoltre un dato in più: secondo i dati Bankitalia, a maggio il debito pubblico è stato pari a 2.278,9 miliardi, in aumento di 8,2 miliardi rispetto al mese precedente.
Il rallentamento dell’inflazione per il secondo mese consecutivo si deve soprattutto ai beni i cui prezzi di solito presentano maggiore volatilità: alimentari non lavorati ed energetici non regolamentati, che decelerano rispetto al mese precedente (rispettivamente +1,4% da +3,8% i primi e +2,9% da +6,8% i secondi). Compensano solo in parte questo rallentamento i prezzi dei servizi relativi ai trasporti, che accelerano di nuovo (+4,1% da +3,2% di maggio). E quindi l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di due decimi di punto percentuale (+0,9% da +0,7% di maggio), mentre quella al netto dei soli beni energetici si attesta allo 0,9% (da +1,0% del mese precedente).
Il lieve calo su base mensile dell’indice generale è dovuto soprattutto ai ribassi dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,9%), in particolare di frutta e verdura, e degli Energetici non regolamentati (-1,6%), i cui effetti sono in larga parte bilanciati dall’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%).
Su base annua rallenta la crescita dei prezzi dei beni (+0,9% da +1,6% di maggio), mentre accelera, seppur di poco, il tasso di crescita dei prezzi dei servizi (+1,5% dal +1,4%). Pertanto, a giugno il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna positivo e pari a +0,6 punti percentuali. L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l’indice generale;+0,7% per la componente di fondo.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono su base mensile (-0,7%) e crescono su base annua (+0,7% da +1,6% di maggio).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto scendono dello 0,5% in termini congiunturali e aumentano dello 0,9% su base annua, dimezzando la crescita (era +1,8% nel mese precedente). L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,2% su base mensile e sale dell’1,2% su base annua (da +1,6% di maggio), confermando la stima preliminare. Nel secondo trimestre 2017 l’inflazione misurata dall’IPCA per le famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quella delle famiglie con capacità di spesa più elevata registra una differenza trascurabile (+1,7% per le prime, +1,6% per le seconde). L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dell’1,1% rispetto a giugno 2016.